domenica 26 aprile 2020

STEP #02

Un pò di storia

Le origini dell'espressione "Intelligenza Artificiale" risalgono al periodo rinascimentale, il primo studio relativo all'argomento fu opera di Giordano Bruno, filosofo e scrittore italiano, fattosi frate dominicano, che fu condannato al rogo per le sue idee ritenute eretiche e blasfeme.
Ne "Il primo libro della Clavis Magna" propone un nuovo metodo di ragionamento, che mira ad ottenere una memoria eccelsa e conoscenze certe, perché derivanti da ragionamenti pressoché perfetti. In questo senso con intelligenza artificiale si intende un tipo di intelligenza e di sapere che il cervello può acquisire attraverso il metodo proposto dal filosofo, grazie al quale l'uomo potrà accedere a capacità mentali superiori a qualsiasi macchina. 
Circa 350 anni più tardi (1950) Alan Turing pubblicò uno dei primi articoli sull'AI e 6 anni dopo, durante una conferenza al Dartmouth College, il ricercatore John McCharty dichiarò che "ogni aspetto dell'intelligenza può essere descritto in termini tanto rigorosi da rendere possibile programmare una macchina in grado di simularli". Nacque così l'intelligenza artificiale come branca dell'informatica e come complesso di attività umane replicabili da un computer. Può essere che l'uomo non possa raggiungere la condizione di cui scriveva Giordano Bruno, e per questo lavori affinché un essere artificiale ci riesca, per attingere a quella conoscenza. 
Forse è proprio un computer la Clavis Magna, la chiave che aprirà all'uomo le porte della perfezione.

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